Il giorno 23 novembre 2022 è andata incontro allo Sposo suor Camilla Poli delle Serve di Nazareth.

Camilla nasce a Zevio, provincia di Verona,  il 25 marzo 1930, quinta di sette figli, prima femmina dopo di lei altre due. Diventa figlia di Dio il 26 aprile 1930.

Il padre, Giovanni, è fattorino comunale, la madre Maria, è casalinga. Frequenta la scuola elementare.

Di salute cagionevole si ammala di tubercolosi e viene mandata per un lungo periodo in una casa di cura, tenuta da suore agli Alberoni di Venezia.

Sr. Camilla avrà sempre un buon ricordo di questo periodo, ed è qui che, avendo molto tempo a disposizione, impara l’arte del pizzo chiacchierino, attività che fino agli ultimi anni la tiene occupata nei momenti liberi. Inoltre nasce in lei la passione per la lettura, anche questa l’ accompagnerà per tutta la vita. Si poteva vederla intenta a leggere libri di spiritualità, biografie di santi ma anche le piaceva leggere le notizie del giornale.

Tornata a casa guarita ma, rimanendo di salute fragile, si dedica al lavoro di cucito, soprattutto confezionando corredi per le ragazze che si sposavano. In questi anni è attiva anche in parrocchia soprattutto per il catechismo.

Tramite suo fratello Severino, futuro monaco trappista nel monastero delle tre fontane a Roma e poi eremita in Toscana, conosce p. Igino Silvestrelli il quale la invita a entrare nella Casa di Nazareth per una vita di consacrazione. Camilla accetta la proposta ed entra nell’Opera, a Solane, il 19 marzo 1966. Fa la professione dei S. Voti con il primo gruppo di Sorelle che per la prima volta emettono la loro professione religiosa l’11 gennaio 1967 a Solane dopo essere state approvate da mons. Giuseppe Carraro l’8 settembre 1966. Si consacra definitivamente con la professione perpetua nel 1975.

Si alterna nelle varie case di Nazareth prestando il suo lavoro in cucina e  guardaroba, lavoro puntuale e ordinato. Persona taciturna, non amava perdere tempo, partecipava però ai momenti di ricreazione e di svago con gioia e ilarità. Fedele alla preghiera.

Negli ultimi tre anni crescendo il bisogno di cura dovuta al progressivo peggioramento della sua infermità, è stata accolta nella casa di riposo delle suore Piccole Figlie di S. Giuseppe, Casa Betania, facendosi ben volere da tutti.  Ringraziamo le suore e tutto il personale che l’hanno accudita sempre con tanta premura e amore soprattutto negli ultimi mesi di grave peggioramento.

“A chi arriva alla fine della vita rimanendo fedele alla sua vocazione bisogna fargli un monumento!”, così si esprimeva ricordando i momenti di difficoltà superati, traducendo a suo modo le parole dell’Apocalisse: “Sii fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita” (Ap. 2,10).

Donna di fede molto semplice. Un giorno alla domanda se avesse paura della morte rispose di no: “Farò una corsa e salterò al collo del mio Gesù, lo coprirò di baci e gli dirò: “Eccomi sono qui!”

Cara sr. Camilla, ci piace pensarti proprio così, abbracciata al tuo Gesù così tanto desiderato. Intercedi per noi Sorelle e Fratelli, per le vocazioni, per i tuoi nipoti e pronipoti a cui eri molto affezionata, per i collaboratori, soprattutto di Morzano che ti sono sempre rimasti nel cuore, e… un ricordo speciale per le tue ragazze “morette” africane, come tu affettuosamente le chiamavi.

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